Rossi: Da quanto si è detto finora si può capire che il trattamento dovrebbe esser indirizzato alla causa che sta alla base del disturbo. Nei casi in cui non si arrivi ad una diagnosi oppure in attesa dell'esito degli accertamenti può essere prescritta una terapia sintomatica a base di inibitori della motilità intestinale come la loperamide. Gli autori anglosassoni usano anche la clonidina e gli oppioidi come codeina e morfina, ma in Italia quest'ultimo è un approccio che non gode di molta simpatia sia per i formalismi di legge che regolano la prescrizione di questi farmaci sia per il timore di un abuso, timore che, secondo la letteratura, sarebbe però esagerato. Possono risultare di una certa utilità anche gli addensanti come la diosmectite. Alcuni consigliano un tentativo empirico con un antibatterico (chinolonico o metronidazolo) o con colestiramina. Nella steatorrea di origine pancreatica trovano indicazione gli enzimi pancreatici.