Rossi: Cominciamo dalla diagnosi. Si sospetta una colica renale quando vi è un dolore acuto ad un fianco che si irradia alla radice dell'arto omolaterale o all'inguine. Il dolore può essere accompagnato da nausea o vomito; all'esame obiettivo il segno di Giordano di solito è positivo. Manca generalmente la febbre a meno che non vi sia una infezione urinaria sovrapposta. Talora vi e' una storia di precedenti episodi e di calcolosi renale. Una caratteristica abbastanza tipica della colica renale è che il paziente trova più beneficio dal movimento che dal riposo a letto. Questo lo differenzia per esempio dal dolore addominale di tipo peritonitico in cui il movimento riacutizza il dolore. Per mia esperienza devo dire che è abbastanza vero: capita spesso all'arrivo di trovare il paziente in piedi che si muove inquieto per la casa.
Ressa: Confermo appieno.
Rossi: Non è naturalmente un criterio diagnostico sicuro ma può essere di aiuto. Un altro criterio è il dolore che si manifesta ad ondate con periodi di remissione, però mi sono capitate coliche renali con dolore pressoché continuo. Come dicevo prima bisogna escludere diagnosi alternative come la rottura di una gravidanza ectopica (indagare se vi e' ritardo mestruale) , di un aneurisma dell'aorta addominale (attenzione negli over 60) o la presenza di segni di peritonite (rigidità della parete addominale, segno del rimbalzo). Inoltre bisogna escludere la presenza di shock o infezione sistemica (iperpiressia).
Ressa: Aggiungo che e’ un po’ difficile che un over 60 abbia un primo attacco di colica renale.