Ressa: Tutti abbiamo avuto a che fare con pazienti affetti da infezione urinaria, soprattutto donne con cistite. Ma come si definisce tecnicamente una infezione urinaria?
Rossi: Per definizione si parla di infezione delle vie urinarie (IVU) quando l'urocoltura mostra una conta batterica > 100.000 UFC (Unità Formanti Colonie) per ml. Per valori compresi tra 10.000 UFC/ml e 100.000 UFC/ml l'infezione è dubbia, specialmente se si ritrovano più germi (il che fa pensare ad una tecnica di raccolta non corretta, con contaminazione del campione). E' buona pratica clinica in questi casi ripetere l'esame consigliando al paziente di raccogliere solo il mitto intermedio, dopo un lavaggio accurato dei genitali esterni. Non è necessario ricorrere ai detergenti intimi, bastano acqua corrente e sapone neutro.
Ressa: A me capita talora di riscontrare una leucocituria, anche notevole, nel sedimento urinario e di richiedere pertanto un'urinocoltura che spesso risulta positiva. Esistono quindi anche le infezioni urinarie asintomatiche.
Rossi: In questi casi si parla di batteriuria asintomatica (urocoltura positiva in assenza di sintomi). Di solito è un reperto senza importanza che può riscontarsi in soggetti normali (donne e anziani per esempio) e che va incontro a risoluzione spontanea. In uno studio su oltre 700 donne sane e sessualmente attive solo in una percentuale bassa di casi (8%) si ebbe una infezione sintomatica, per contro la stessa infezione si verificò nell'1% nei casi in cui non c'era batteriuria [22].