Ressa: In realtà è meglio dire Gleason 3 + 3 anziché Gleason 6; sembra la stessa cosa ma non lo è. La somma 6 , ad esempio, può essere il risultato di 3+3 o 4+2 ed e’ importante che ENTRAMBI gli addendi non superino il valore 3 perché si possa dire che il rischio metastatico è bassissimo. Il primo addendo rappresenta il grado primario (da 1 a 5) cioè il grado di differenziazione della popolazione cellulare più rappresentata, il secondo addendo rappresenta il grado secondario (da1 a 5) cioè il grado di differenziazione della seconda popolazione cellulare più rappresentata.
Rossi: Dal punto di vista operativo di solito i valori del PSA, lo score di Gleason e i dati derivanti dalla esplorazione rettale e dalla ecografia addomino-pelvica e transrettale permettono di inquadrare il paziente. La TAC stadiante e la scintigrafia ossea sono esami di seconda linea da richiedere se i valori di PSA sono superiori a 20, se lo score di Gleason è superiore a 8 o se i dati ecografici fanno sospettare una diffusione extracapsulare del tumore.
Ressa: Passiamo alla stratificazione del rischio evolutivo
Rossi: E’ possibile inquadrare il paziente a rischio evolutivo basso, intermedio ed elevato.
Sono a basso rischio i tumori T1 e T2a, quelli che hanno uno score di Gleason inferiore o uguale a 6 e un PSA inferiore a 10
Sono a rischio elevato i tumori T3 e T4, quelli con uno score di Gleason superiore a 7 o un PSA superiore a 20
Il rischio intermedio identifica tumori T2b oppure quelli con PSA compreso tra 10 e 20 e quelli con score di Gleason uguale a 7.
Facciamo attenzione però: nella stratificazione del rischio basta la presenza di uno dei parametri per identificare la classe di rischio. Per esempio un tumore stadiato come T2a – vale a dire un tumore intracapsulare limitato ad un lobo - che però abbia un PSA > 20 o uno score di Gleason > 7 e’ tout court classificabile come un tumore ad alto rischio evolutivo.