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Cosa devo fare se... |
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D.: Cosa faccio se per errore ho compilato un certificato di malattia su modulario INPS a un paziente che invece appartiene a una categoria non soggetta ad INPS, ad esempio un pubblico dipendente per cui andrebbe fatto il certificato “bianco” su carta intestata? R.: La cosa non comporta sanzioni penali, ne’ civili, ne’ il certificato perde di validità. Non e‘ reato usare un modulo anziché l’altro, anche se l’INPS chiede che il modulo “rosso” venga riservato ai pazienti rientranti sotto la sua tutela, e questo per motivi di economia, dato il costo della stampa del modulo. Il modulo INPS contiene comunque tutti gli elementi fondamentali di un certificato e cioè generalità del paziente, data, diagnosi, prognosi e firma del medico, identificabile con un timbro per cui questo certificato e’ valido in ogni caso anche per i pazienti appartenenti ad altre categorie.
D.: Cosa faccio se un paziente mi chiede di non indicare la diagnosi nel suo certificato? R.: La prassi migliore, quella che non può dare origine a nessuna contestazione, e’ la seguente: stilare il certificato in doppia copia; sulla prima copia scrivere “omessa diagnosi per espressa volontà del paziente”, la seconda copia invece sarà completa di diagnosi. Entrambe le copie andranno consegnate al paziente il quale potrà inoltrare al datore di lavoro quella senza diagnosi e mantenere quella con diagnosi per eventuali visite di controllo o per verifiche fiscali. Sono possibili altre procedure: scrivere nel certificato (e far sottoscrivere dal paziente “omessa diagnosi per volontà dell’ interessato”. In alcuni casi particolari, poi, la legge prevede espressamente che il medico non debba indicare la diagnosi, come nel caso di interruzione volontaria di gravidanza. In alcuni casi possono però riscontrarsi conflitti tra diverse normative.
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