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L'esame obiettivo neurologico |
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5° (trigemino): la sensibilità del 5° si valuta a livello delle aree innevate dalle sue tre branche (oftalmica, mascellare e mandibolare). La nevralgia del 5° è caratterizzata da crisi molto dolorose e brutali che durano pochi secondi ma essendo spesso molto ravvicinate vengono percepite dal paziente come un dolore continuo. Tra una crisi dolorosa e l'altra nella nevralgia trigeminale essenziale la sensibilità è normale. Se però il paziente, nei momenti di assenza del dolore, presenta parestesie o ipoestesie lungo il territorio di distribuzione del nervo si deve sospettare che la nevralgia trigeminale sia dovuta a compressione come si verifica nel neurinoma dell'acustico. 7° (facciale): il nucleo del 7° è composto funzionalmente da due parti, la parte che innerva i muscoli attorno alla bocca riceve fibre sia omolaterali che controlaterali, quella che innerva i muscoli attorno agli occhi riceve solo fibre crociate; così una lesione periferica, dal nucleo in poi (paralisi di Bell per esempio) produce una paralisi di entrambi i gruppi muscolari cioè completa, mentre una paralisi centrale produce una paralisi dei soli muscoli peribuccali cioè parziale (una ischemia a sinistra per esempio produce una paralisi dei muscoli peribuccali a destra, dato l'incrociamento) Per ricordarsi questo fenomeno basta fare mente locale che le paralisi periferiche danno segni più estesi delle paralisi centrali che, però, sono ovviamente più gravi. 8° (acustico): la valutazione dell'acuità uditiva viene fatta con l'audiometria ma già il MMG può fare un diagnosi grossolana ponendo vicino all'orecchio del soggetto una fonte rumorosa come un orologio o la cornetta del telefono (dopo aver escluso ovviamente cause di ipoacusia periferica come le otiti o il tappo di cerume) 9° (glossofaringeo): si valuta osservando la motilità del velopendulo 10° (vago): riflesso faringeo 11°: si valuta la forza dei muscoli sternocleidomastoideo e trapezio 12°: questo nervo distribuisce i suoi fasci ai muscoli della lingua e quindi basta far sporgere la lingua al paziente vedere se essa devia da un lato.
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