Rossi: Non mi risulta esistano studi che abbiano esplorato l'utilità dell'asa a giorni alterni in prevenzione secondaria. Ce n'è uno sulle donne in prevenzione primaria ma i risultati sono stati un pò deludenti. Secondo Clinical Evidence il dosaggio di aspirina raccomandato è di 75-325 mg/die perché le dosi più basse si sono dimostrate efficaci tanto quanto dosaggi superiori mentre nessun altro antiaggregante si è dimostrato chiaramente superiore all'asa [12]. Sono alternative valide all'aspirina l'associazione dipiridamolo 400 mg/die + asa 50 mg/die oppure clopidogrel alla dose di 75 mg/die [12]. Nei casi in cui non possa essere usata l'aspirina, oppure in caso di recidiva in pazienti che assumono asa, le linee guida SPREAD consigliano la ticlopidina (250 mg due volte al giorno). La scheda tecnica di questo farmaco prevede il controllo dell'esame emocromocitometrico almeno ogni 15 giorni per i primi 3 mesi di terapia per una possibile grave, anche se rara, agranulocitosi; sono state segnalate anche leucopenia e piastrinopenia.
Ressa: Mai viste le complicanze che citi della ticlopidina.
Rossi: D'accordo, ma la nostra è una casistica limitata e in questi casi è giocoforza fare affidamento ai dati di letteratura.
Ressa: E nei casi di stroke cardioembolico?
Rossi: Nei casi di stroke cardioembolico (fibrillazione atriale) la terapia di scelta è il warfarin con un target INR tra 2 e 3 (se la terapia anticoagulante è controindicata si usa aspirina alle dosi di 325 mg/die o, se questa non è tollerata, indobufene alla dose di 200 mg/die).