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Ictus
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 20:08:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Già, solo che è un fattore su cui purtroppo non possiamo agire.
La fibrillazione atriale è la causa principale degli stroke cardioembolici mentre vi sono ancora incertezze per quanto riguarda la pervietà del forame ovale (vedi in seguito).
L'ischemia cerebrale causa oltre l'80% dei casi di ictus o TIA (attacco ischemico transitorio) e si realizza con due diversi meccanismi: quello trombotico (occlusione di un vaso arterioso intra o extracerebrale) e quello embolico (gli emboli possono partire dalle camere cardiache sinistre come nella fibrillazione atriale e si parla di origine cardioembolica oppure da placche aterosclerotiche poste per esempio a livello carotideo).
L'emorragia cerebrale, distinta in emorragia intracerebrale (circa il 15% degli stroke) ed emorragia subaracnoidea (circa il 5%), riconosce essenzialmente due meccanismi (se si escludono le forme post-traumatiche): una crisi ipertensiva o la rottura di malformazioni (di solito aneurismi) dei vasi cerebrali.

Ressa:
Come distinguere le emorragie dalle ischemie?

Rossi:
Non è possibile differenziare clinicamente le emorragie dalle ischemie, e quasi sempre sono necessari esami di neuroimaging come la TAC e la RMN.
La TAC cerebrale (anche senza mezzo di contrasto) viene consigliata il più precocemente possibile perché permette di escludere un'emorragia ma va considerato che, durante le prime ore, può non riuscire a visualizzare la zona ischemica per cui un esame negativo non esclude un ictus e tanto meno un TIA, se la clinica è suggestiva.

Ressa:
Per questi motivi va ripetuta dopo 7 giorni.
 
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