Rossi: Bisogna anche considerare che nelle prime ore la RMN può non riuscire a distinguere una emorragia cerebrale da una neoplasia per cui la TAC rimane la procedura di prima scelta, anche se lavori recenti dimostrerebbe una accuratezza sovrapponibile tra le due metodiche [31].
Ressa: Parliamo della forma cosiddetta “minore”: l'attacco ischemico transitorio.
Rossi: Il TIA (attacco ischemico transitorio) è un deficit neurologico focale che insorge di solito acutamente con regressione completa dei sintomi entro pochi minuti o poche ore, e comunque con completa restitutio ad integrum entro 24 ore. Vi sono sono però dei casi in cui il deficit scompare in periodi di tempo più prolungati (alcuni giorni). Se i sintomi sono prolungati in realtà anche nei TIA ci possono essere delle lesioni cerebrali [32]. I pazienti colpiti da TIA sono ad alto rischio evolutivo verso un ictus vero e proprio [33, 53], senza contare che si tratta di pazienti a rischio elevato per altri eventi ischemici come l'infarto miocardico.
Ressa: Puoi approfondire questo punto sul rischio evolutivo del TIA?