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Le cefalee |
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pag 9
Ressa: Ricordo i principali effetti collaterali dei triptani: dolore, formicolio o pesantezza in varie parti del corpo, compreso collo e torace (sedi che allarmano molto i pazienti); questi sintomi sono normalmente transitori ma talora intensi; altri effetti collaterali: ipotensione, bradicardia, tachicardia, palpitazioni, arrossamento, vertigini; raramente sono state segnalate convulsioni di solito in pazienti con epilessia. Quando dobbiamo parlare col paziente della necessità della profilassi ?
Rossi: La profilassi viene di solito prescritta quando le crisi emicraniche sono frequenti e gravi (indicativamente se si verificano più di 3-4 volte al mese e costringono il paziente a sospendere le normali attività) oppure quando vi sono controindicazioni o intolleranze al trattamento acuto. Sono stati proposti molti farmaci che possiedono efficacia variabile a seconda delle casistiche [18, 21]. Molto importante sembra la risposta del singolo paziente. I betabloccanti (propanololo e timololo) possiedono documentazioni di efficacia. Anche l'amitriptilina (generalmente usata a dosaggi inferiori rispetto a quelli in uso nel trattamento della depressione) si è dimostrata efficace. Evidenze meno stringenti ci sono per i calcio-antagonisti come la flunarizina che, nella mia esperienza, si dimostra abbastanza efficace, ma possiede effetti collaterali di tipo extrapiramidale e depressivi per cui si rendono necessarie periodiche sospensioni. Anche il verapamil ha dimostrato di poter essere utile. Cominciano anche a essere pubblicati studi sugli aceinibitori e sui sartani. I dati sull’agopuntura (sia nell’emicrania che nella cefalea tensiva) sono contrastanti [23,24,25,26]; l'efficacia potrebbe non essere superiore a quella dell'agopuntura simulata [28].
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