Ressa: Una volta escluse le situazioni che ci hai appena elencato cosa conviene fare?
Rossi: Bisogna escludere quello che gli anglosassoni chiamano "overflow bladder", vale a dire un eccessivo ristagno vescicale causato o da un'ostruzione alla minzione oppure da una insufficiente contrazione vescicale. Per determinarlo basta eseguire una ecografia post-minzionale: normalmente non vi è un ristagno superiore ai 50 mL, un ristagno di 200 mL o più indica la presenza di una condizione di "overflow" e la necessità di inviare la paziente da un urologo per eseguire test urodinamici onde determinarne la causa.
Ressa: Qual è il passo successivo?
Rossi: Una volta escluse le cause appena menzionate bisogna distinguere fra incontineza da sforzo oppure da urgenza. L'incontinenza da sforzo è dovuta ad una azione contentiva insufficiente dello sfintere vescicale mentre quella da urgenza è causata da una iperattività della vescica con contrazioni incontrollate del muscolo detrusore.
Ressa: Come facciamo a distinguere la incontinenza da sforzo da quella da urgenza?
Rossi: Di solito basta l'anamnesi. Nella incontinenza da sforzo la perdita di urina si verifica in occasione di sforzi o attività fisica, tosse, sternuti, ecc. e la perdita di urina è modesta.