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Patologia ano-rettale
Inserito il 21 gennaio 2006 alle 01:29:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Il sanguinamento ano-rettale (o ematochezia) può essere di gravità molto variabile da una vera e propria emorragia massiva a una semplice striatura sulla carta igienica dopo la defecazione. Anche se nella maggior parte dei casi la patologia è banale (emorroidi, ragadi) è buona norma considerarlo sempre un segno sospetto di patologia grave (neoplasie ma anche adenomi, colite ulcerosa e altro). In effetti anche nel caso di pazienti che hanno una diagnosi certa di emorroidi vi può essere un'altra causa di sanguinamento in sede colica diversa in circa il 15% dei casi. Per uno schema decisionale di massima rimando a quanto detto nel capitolo sul follow-up delle malattie gastroenteriche e sulle indicazioni alla colonscopia.

Ressa:
Arriviamo al prurito anale.

Rossi:
Come per il prurito cutaneo anche qui spesso ci troviamo di fronte ad un vero rebus. E' favorito da una stimolazione delle fibre nervose locali da una serie concomitante di fattori: umidità, pH alcalino delle feci nei casi di diarrea, alimenti irritanti, uso eccessivo di detergenti intimi che alterano le condizioni delle cute e delle mucose riducendone la resistenza, o al contrario igiene troppo scarsa dopo la defecazione, ecc.

Ressa:
Come possiamo orientarci di fronte ad un paziente che lamenta prurito anale persistente?

Rossi:
La prima cosa da fare è ispezionare la zona per escludere una malattia anorettale e poi chiedere eventualmente una ano-retto-sigmoidoscopia.
Praticamente tutte le malattie anoretattali, dalle semplici emorroidi (seppur raramente), ai condilomi, ai tumori anali possono causare prurito.

 
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