Come esemplificazione diamo alcuni NNT ricavati dalla letteratura: - la somministrazione di una statina per 5 anni in soggetti con precedente infarto evita un decesso circa ogni 35 pazienti trattati - la somministrazione di una statina per 5 anni a soggetti senza precedenti cardiovascolari (prevenzione primaria) evita un decesso ogni 110-160 pazienti trattati - la somministrazione di un trattamento antipertensivo per 5 anni a soggetti a basso rischio evita un decesso cardiovascolare ogni 800-950 trattati - la somministrazione di un trattamento antipertensivo per 5 anni a soggetti a medio rischio evita un decesso cardiovascolare ogni 160-190 trattati - la somministrazione di un trattamento antipertensivo per 5 anni a soggetti a rischio medio-elevato evita un decesso cardiovascolare ogni 25-50 trattati - la somministrazione di aspirina per 5 anni a soggetti a basso rischio cardiovascolare evita un decesso ogni 2000-10000 trattati - la somministrazione di aspirina per 5 anni a soggetti a rischio medio-elevato evita un decesso cardiovascolare ogni 300-600 trattati
Rossi: A leggere questi dati, espressi dai rispettivi NNT, l’ignaro medico si accorge improvvisamente di quanta sia diversa la realtà dalla “medicina dagli effetti speciali”, molto in voga nei giorni nostri e dalla quale, forse, lui stesso era stato plagiato. Questo ci dovrebbe portare ad un atteggiamento umile nel nostro operare, ci consola il fatto che i risultati su esposti siano il massimo ottenibile in questo momento storico.
Ressa: Un altro campo in cui la statistica entra prepotentemente in giuoco è quella degli ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI, come si spiegherà anche nel capitolo sugli screening. Ogni esame ha 2 parametri di valutazione: sensibilità e specificità. Se dico che un esame diagnostico ha una sensibilità del 90% nell'individuare una certa malattia vuol dire che su 100 soggetti malati di quella patologia, sottoposti al test, 90 saranno positivi e 10 saranno negativi (falsi negativi).