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Ovaio policistico |
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Rossi: Ci sono accertamenti da richiedere per avvalorare il sospetto diagnostico?
Dalla Via: Il sospetto diagnostico, clinico ed anamnestico, richiede conferma laboratoristica e, in alcuni casi, d’imaging. I criteri di diagnosi ecografica (Adams J. et al., Multifollicular ovaries: clinical and endocrine features and response to pulsatile gonadotrophin releasing hormone. Lancet, 1375, 1985), per la frequente presenza d’ovaie di dimensione aumentate con morfologia microcistica in assenza d’iperandrogenismo e disfunzione ovulatoria, possiedono una scarsa sensibilità nella diagnosi di PCOS. Non si deve quindi affidare alla sola indagine ecografica la conferma diagnostica. Una conferma può venire dalla valutazione d’alcuni parametri ormonali.
Nella PCOS è tipicamente alterato il rapporto tra FSH ed LH; risale al 1958 (McArthur J.W. et al., The urinary excretion of interstitial cell and follicle stimulating hormone activity by women with diseases of the reproductive system. J.Clin.Endocrinol.Metab.18:1202,1958) l’osservazione che in queste pazienti l’ormone luteneizzante è frequentemente superiore al doppio della norma, mentre il follicolostimolante è dimezzato. Il dato è spesso confermato dal test dinamico mediante infusione di GnRH; l’LH mostra generalmente un incremento marcato e prolungato con un ritorno molto lento ai valori basali, mentre l’FSH ha una risposta quasi piatta. Elevati valori basali, generalmente il doppio della norma, si riscontrano anche a carico di Testosterone totale e libero, d’Androstenedione, entrambi prodotti dall’ovaio, e di Deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S), prodotto dal surrene. Frequentemente coesiste una sensibile riduzione della Sex Hormones Binding Globulin e, nel 30% dei casi, un’iperprolattinemia. Rossi: Con quali patologie dobbiamo porre la diagnosi differenziale?
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