Ressa: Per quanto riguarda l'eparina ricordo che la piastrinopenia si verifica in una percentuale che va dall'1% al 5% dei soggetti trattati e che di solito compare dopo 6-10 giorni dall'inizio del trattamento. Le eparine a basso peso molecolare (EBPM) provocano trombocitopenia in una percentuale inferiore rispetto all'eparina non frazionata ma è possibile una reattività crociata per cui un paziente che ha avuto una riduzione delle piastrine in corso di terapia eparinica può presentare lo stesso problema anche con le EBPM. Per questo motivo è buona norma monitorare l'emocromo in corso di terapia.
Rossi: L'anamnesi permette anche di escludere una piastrinopenia da radiazioni ionizzanti e di sospettare una forma da abuso etilico (da confermare con test epatici, MCV, transferrina desialata).
Il secondo passo lo riserviamo all'esame obiettivo per escludere una piastrinopenia da ipersplenismo. La causa più frequente di ipersplenismo è la cirrosi epatica e quindi la conoscenza del paziente permette talora di inquadrarlo correttamente. Non sempre con l'esame obiettivo si riesce a scoprire una milza ingrandita per cui è necessario richiedere una ecografia dell'addome che permette inoltre di misurare i diametri splenici e di studiare gli altri organi addominali (fegato) e la eventuale presenza di linfoadenopatie addominali (onde escludere un linfoma come possibile causa di piastrinopenia).
Ressa: Bene, siamo arrivati già a buon punto: se ancora la diagnosi non è chiara?