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Diagnosi: arte o scienza? |
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pag 8
Ribadisco che questo deve essere visto nell'ottica del paziente che e' sempre al centro del servizio sanitario, se il suo medico e' un buon artigiano, meglio per lui, se addirittura č un artista, ancora meglio, gli fara' fare pochissima strada per arrivare alle diagnosi che lo riguardano. In realta' il mio pistolotto iniziale era estremizzato "ad arte" perche' voleva arrivare a colpire la medicina "acefala" e "standardizzata" che ai nostri tempi va tanto di moda: medici che per incapacita' diagnostica o paura di conseguenze medico legali sottopongono i loro sfortunati pazienti a tour diagnostici a tappe che li sfiancano all'inverosimile, quel che č peggio č che essi se ne fanno vanto, dicendo che hanno "sondato tutte le possibilitą". Per loro la diagnostica ragionata e' una piccolezza, la flessibilita' dell'iter diagnostico e' un concetto a loro estraneo, le linee guida e i protocolli sono vergati dal club degli "Infallibili" e vanno applicati BOVINAMENTE, gli esami diagnostici sono il Vangelo. Guai a contraddirli! Ogni giorno ne siamo testimoni perche' ci arrivano in studio i loro moduli prestampati con tanto di crocette e crocettine. Dov'č finita la massima che affermava, fino a pochi decenni fa, che "la bravura del medico e' inversamente proporzionale al numero di esami che richiede?" Io credo che alla fine della nostra discussione, se siamo d'accordo su questo, vada stigmatizzato con forza la insulsaggine di certi comportamenti, conditi dagli "effetti speciali" della medicina moderna.
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