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Diagnosi: arte o scienza? |
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pag 7
Ressa: Allora bando alle cance e cominciamo. Comunque, fuori dai denti, ti dico che questa parte della patologia mi annoia e di solito, nei trattati, la salto a pie' pari.
Rossi: Perchè fa parte dell'artigianato mentre a te piace l'Arte con l'A maiuscola. Però considera che i manuali sono scritti per gli artigiani, gli Artisti non ne hanno bisogno.
Ressa: Te pozzino!
Stucchi: Mi pare di intravedere una certa idealizzazione della medicina. I maestri che Ressa cita e tanto ammira sono ricordati con l'occhio e lo stupore del neolaureato, con poca o punto eperienza clinica, di fronte ad una diagnosi brillante, solo in apparenza frutto dell'intuito. Riconosco che alcune persone sono piu' dotate, piu' intelligenti, più rapide nei collegamenti, hanno più talento, insomma, ma pensare che solo questi requisiti siano importanti per il famoso "colpo d'ala", significherebbe sminuirne il lavoro, la preparazione, lo studio continuo.
Questi maestri le "Check list" le hanno nel loro cervello e non certamente dalla nascita. Anni di studio continuo e esperienza clinica. Poi viene il resto, quello che fa la differenza. Comunque, sono convinto che le stesse esperienze, vissute adesso, a cinquantanni e con un bel po' di professione alle spalle, apparirebbero diverse. Ressa: Penso che ci sia del giusto in quello che dici, potremmo trovare un accordo finale dicendo che l'ARTISTA e' un ARTIGIANO che va piu' "veloce" degli altri, pur applicando le stesse metodiche dei suoi colleghi e che comunque, a volte, riesce a fare dei "pezzi" che la media dei suoi consimili non riesce a produrre, pur con tutta la buona volonta' e l'applicazione.
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