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Le palpitazioni
Inserito il 05 febbraio 2006 alle 16:31:00 da R Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
D'accordo, ci hai illustrato le quattro cause più frequenti di "batticor", ma quelle meno comuni?

Rossi:
Sono la fibrillazione o il flutter atriale oppure un blocco atrio-ventricolare variabile. In alcuni soggetti con cardiopatia valvolare o ischemica sottostante la fibrillazione atriale può avere caratteri parossistici e non essere presente quando visitiamo il paziente. Il rischio di eventi embolici che si possono verificare in questi casi è notevole per cui vale sempre la pena di pensarci in soggetti che hanno una cardiopatia nota o che hanno già avuto episodi documentati di fibrillazione atriale.
Ancora da ricordare che palpitazioni possono aversi in corso di ipertiroidismo e durante i primi anni della menopausa (probabilmente dovute alla vasodilatazione improvvisa responsabile anche delle vampate di calore).

Ressa:
Ci sono degli esami da far fare?

Rossi:
Ovviamente se siamo ragionevolmente sicuri di essere di fronte ad ansia e somatizzazione cardiaca si potrebbe anche evitare di richiedere accertamenti. Questo si scontra però con due difficoltà: da una parte nulla vieta che anche un ansioso possa avere una cardiopatia e tu pensi che sia solo nevrotico e magari quello ha episodi parossistici di fibrillazione atriale o una tireotossicosi o una valvulopatia mitralica che acusticamente si sente poco; dall'altra è difficile convincere il paziente a non far nulla se il disturbo è frequente e recidivante.
L'esame principe è ovviamente l'ECG, che però può essere del tutto normale se viene registrato quando non c'è il sintomo. La registrazione per 24 ore secondo Holter può documentare invece il tipo di aritmia che compare in occasione delle palpitazioni lamentate, ma guarda caso quando si mettono la macchinetta il "batticor" non si verifica mai! Se ci sono buoni motivi per sospettare veramente un'aritmia si può ricorrere alle registrazioni prolungate per più giorni, magari azionate dal paziente stesso quando vi è il sintomo. Altri accertamenti in ambito cardiologico sono l'ECG da sforzo e l'ecocardiogramma per escludere una cardiopatia ischemica, valvolare o dilatativa, ovviamente questi esami vanno richiesti a ragion veduta, cioè se il paziente per esempio ha fattori di rischio cardiovascolari, o se sono presenti altri sintomi come dolore toracico, dispnea, oppure se dalla visita si sentomo soffi cardiaci importanti, ecc. o ancora in caso di episodi ripetuti e che condizionano la vita del paziente.
 
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