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Il paziente con sintomi inspiegabili |
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pag 4
Rossi: Mi fai venire in mente un caso un po' simile che mi è capitato all'inizio della mia carriera. Una paziente anziana, mi pare di 75 anni, affetta da qualche anno da lieve decadimento cerebrale, comincia a mostrare un aggravamento dei sintomi con comparsa di comportamenti strani e imprevedibili e aggressività. Un quadro classico, spiegavo ai familiari, rassegnatevi, non c'è terapia che tenga. Mi aveva ingannato il fatto che un mese prima la paziente era stata ricoverata e in ospedale avevano confermato la diagnosi di demenza. Però non era mai stata eseguita una TAC cerebrale. Ad un certo punto, su richiesta della figlia e devo dire quasi infastidito, prescrissi questa benedetta TAC e, indovina, risultò una neoplasia cerebrale (probabile astrocitoma mi sembra) inoperabile. La sorte non sarebbe cambiata se avessi chiesto l'esame due mesi prima ma, come vedi, la lavagna diagnostica già scritta aveva fatto i suoi danni.
Ressa: Proprio così. Anche qui più che sintomi inspiegabili erano sintomi interpretati male. Ma tornando al discorso principale c’è da aggiungere che, in rari casi, la diagnosi è veramente difficile perché i sintomi, “apparentemente inspiegabili” coinvolgono contemporaneamente organi o apparati senza un apparente collegamento tra loro, che invece c’è, eccome. In queste circostanze, che, ripeto sono rare, quando non ci si capisce nulla, bisogna pensare a due entità nosologiche con le loro varianti: le collagenopatie e le vasculiti.
BIBLIOGRAFIA 1.Rief W, Heitmüller AM, Reisberg K, Rüddel H (2006) Why Reassurance Fails in Patients with Unexplained Symptoms—An Experimental Investigation of Remembered Probabilities. PLoS Med 3(8): e269
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