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Gestione della febbre |
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Va invece intrapreso un trattamento immediato in alcuni casi in cui la condizione clinica venga peggiorata dallo stato febbrile:
• Ipercatabolismo -> vomito acetonemico, diabete, magrezza, ipertiroidismo
• Disidratazione -> vomito e diarrea, poliurie • Disionie -> Dialisi, BPCO, ossigenoterapia
• Sindromi cerebrali acute -> epilessia
• Tachicardia -> scompenso cardiaco, angina a medio ed alto carico
La terapia della febbre si basa essenzialmente su mezzi fisici, idratazione e farmaci.
Tra i mezzi fisici si possono ricordare i materassi refrigerati in Ospedale ed i bagni tiepidi, efficaci per evaporazione, a Domicilio.
I Farmaci utilizzati sono il paracetamolo e i FANS (Salicilati, Indolici,Derivati dell’acido acetico, Derivati dell’acido propionico, Oxicam, Nimesulide, Etodolac, Nabumetone, Coxib).
Paracetamolo: generalmente ben tollerato e di prima scelta nella quasi totalità dei casi. Il suo precursore, la Fenacetina (Saridon), risultò nefrotossico per uso cronico, ma non esistono segnalazioni di tossicità renale per il Paracetamolo che va invece usato con cautela nei Pazienti epatopatici. E non va associato al Diclofenac. L’antidoto in caso d’avvelenamento è l’Acetilcisteina. Il suo uso con acenocumarolo e warfarin NON è sicuro e occorre monitorare l’INR.
Ressa: CHE COSA NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE FARE NEL PAZIENTE FEBBRILE ?
Dalla Via: Dare antibiotici senza una precisa diagnosi eziologia. Fare spugnature di alcool; viene assorbito.
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