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Quell'amante distratto |
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pag 1
Lei è una quarantenne indomita; protesi mammaria bilaterale per ipotrofia, labbra ritoccate che ricordano improbabili antenati del Centrafrica in una donna bionda e con gli occhi verdi. Frequenta un collega che lavora in un centro per l’ipertensione, il quale, quando la compagna gli dice che si sente un po’ “rimbambita”, le misura immediatamente la pressione che risulta in più occasioni stabilmente sui 135/100. La quarantenne, che ha entrambi i genitori ipertesi, viene invitata ad eseguire i seguenti esami: Holter pressorio, ECG, ecodoppler cardiaco, dei tronchi sovraortici e delle arterie renali, fondo dell’occhio, Rx torace, RM addominale, studio funzionale del surrene con: aldosterone, pra, ACTH, cortisolo, Na, K, nel plasma; cortisolo, aldosterone, catecolamine, VMA, Na, K urinari; clearance della creatinina delle urine delle 24 ore, nonché routine ematochimica di base; tutti gli esami risultano nella norma tranne un modesto aumento del colesterolo. A questo punto Cretinetti deduce che non è una ipertensione secondaria, riflette sul fatto che in fondo entrambi i genitori sono ipertesi e consiglia senz’altro la terapia, preferendo un diuretico perché la compagna gli fa presente che ha notato anche una “ritenzione idrica” dovuta ad ciclo che ha cominciato ad essere un po’ “scarso in quantità, perché in fondo ho 40 anni”. Falchetto si vede arrivare la paziente che reca questa ricetta da trascrivere e il pacco di accertamenti effettuati “da controllare, perché quattro occhi vedono meglio di due” (così ella afferma); egli controlla il tutto (ridacchiando tra sé e sé perché pensa all’inutilità dei test in una paziente con entrambi i genitori ipertesi) e poi verga senza indugi la ricetta mentre la paziente continua a parlare, come al suo solito, senza freni. Dice che “ha bisogno di qualche bomba per tirarsi su”, propone l’ennesimo intervento, stavolta di blefaroplastica “perché la pelle è piena di rughe” ed esige l’ennesima cura di ferro e vitamine che Falchetto-Cretinetti aveva prescritto l’anno precedente, per questi stessi motivi, con giovamento. Falchetto è spazientito, pensa tra sé e sé che questo è l’ennesimo sfogo di una quarantenne che gioca a fare la ragazzina; sta per consegnare tutte le ricette quando gli si accende una lampadina, visita la paziente (cosa che Cretinetti non aveva fatto, consigliando solo gli esami di laboratorio e strumentali sumenzionati) e trova alcuni segni che gli fanno pensare ad una patologia che poteva essere il momento unificante di tutta la sindrome.
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