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Quell'ingannevole TC |
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pag 1
La paziente è una sessantenne operata da circa sei anni per cancro mammario con mastectomia radicale e svuotamento ascellare, è affetta anche da sindrome ansioso depressiva e ipertensione arteriosa labile. Un giorno si reca da Cretinetti per una “difficoltà digestiva” che sta sempre più peggiorando, il medico la visita e sente una massa dura all’ipocondrio destro che gli sembra di pertinenza epatica, prescrive un’ecografia. La paziente scompare e si ripresenta dopo 6 mesi per un controllo della pressione, trattata con calcioantagonisti per intolleranza agli ace inibitore e ai betabloccanti; Cretinetti apre la cartella cartacea e rilegge le risultanze della precedente visita, chiede alla donna come è finita la storia dei suoi disturbi digestivi. Ella, di rimando, afferma: “Dottore, la mia fiducia in lei è IMMENSA, ma all’epoca mi dovevo comunque recare dal chirurgo che mi aveva operata alla mammella, per il solito controllo periodico, gli ho riferito della sua richiesta ed egli invece mi ha suggerito di fare una TAC addominale che ha detto essere senz’altro migliore di una ecografia: è risultata negativa per cui il discorso è stato chiuso e infatti sto molto meglio”. Falchetto pensa tra sé e sé di aver preso un abbaglio, misura la pressione che è normale e poi, scherzandoci su, chiede alla paziente di poter “risentire il suo fegato, così per curiosità”. Ritrova il precedente reperto per cui approfondisce la cosa autonomamente, la diagnosi riempì la paziente e il medico di stupore e terrore. *
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