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Quella gioiosa amazzone
Inserito il 11 febbraio 2006 alle 10:36:00 da G. Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Cretinetti la visita ed effettivamente le prove antigravitazionali degli arti di destra sono positive, le dice che potrebbe essere un attacco circolatorio cerebrale, la paziente rifiuta il ricovero “perché mi pare che in questi ultimi giorni la cosa stia migliorando e poi ho una scadenza importante a cui non posso mancare [fidanzamento ufficiale della splendida figlia con un petroliere mediorientale], mi dia qualcosa”.
Cretinetti porta il dosaggio dell’asa a 325 mg e prescrive una TC cerebrale urgente con mdc che viene segretamente eseguita in una notissima clinica privata della Capitale.
L’esame mostra una lesione recente nel territorio della arteria meningea media sinistra, Cretinetti dice che è stato un piccolo ictus e visto che l’aspirina non ha funzionato si può provare a sostituirla con la ticlopidina che “va presa, mi raccomando, 2 volte al dì insieme a tutte le altre terapie, magari in futuro faremo gli anticoagulanti”.
Permane, nel tempo, un leggero deficit all’arto inferiore destro che la paziente pubblicamente camuffa alla grande, spacciandolo per una sciatica cronica dovuta all’equitazione, con relativa ernia del disco che dice di non voler operare “perché tanto tornano a noi che cavalchiamo”.
Passano pochi anni e il “compagno” della gaudente riferisce a Cretinetti di notare un forte e progressivo deterioramento cerebrale della paziente “ho paura che le stia venendo l’Alzheimer”; Cretinetti propone una routine ematochimica, completa di dosaggio degli ormoni tiroidei, dell’acido folico e della vitamina B 12 che risulta normale; consiglia la ripetizione di una TC cerebrale motivandola, alla confusa paziente, come “controllo” a distanza, il referto parla di multiple lesioni ascrivibili a una patologia cerebro vascolare diffusa.
Cretinetti aggiunge “neurotrofici cerebrali” e spiega all’uomo che purtroppo la paziente ha cominciato a subire troppo presto, nella sua vita, i danni di malattie comuni come l’ipertensione e la dislipidemia, non curate a dovere, per cui, ad appena 60 anni, si vede un quadro tipico che si manifesta dopo i 70, il paziente annuisce sconsolato e Cretinetti fa entrare l’appuntamento successivo.
Ma la sera, le elucubrazioni mentali di Cretinetti, non sopraffatte dalla insulsaggine di una trasmissione televisiva, lo portano a ripensare al caso e a verificare la fondatezza della sua asserzione riferita al coniuge della paziente.
Essa conteneva la diagnosi giusta che però NON era quella esplicitata ma un’altra che poteva spiegare TUTTA la storia clinica della paziente.
Un ulteriore accertamento di laboratorio e poi strumentale confermarono la TARDIVA illuminazione, un trattamento medico risolse in gran parte il quadro o perlomeno evitò che portasse a più gravi conseguenze sulla malcapitata.

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