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Cretinetti e la maledizione di Raffaello
Inserito il 11 febbraio 2006 alle 10:38:00 da G. Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Fatto sta che, spontaneamente, in seguito a una torsione improvvisa del collo dovuta a un inizio di litigio con un rivale in amore, il dolore scompare per cui la cosa cade nel dimenticatoio anche perché inizia un nuovo problema di salute con una tosse secca che non si attenua con i soliti rimedi.
L’esame obiettivo toracico è negativo, si rileva una epatosplenomegalia modesta.
La madre, al seguito, “impone” una Rx torace “perché questo disgraziato fuma un pacchetto di sigarette al dì e chissà cos’altro con quelle puttanelle che frequenta”; l’esame rileva “una piccola sfumata opacità nodulariforme basale dx”, l’ecografia addominale un fegato aumentato di volume senza alterazioni strutturali come pure la milza che ne ha anche una accessoria.
Cretinetti inizia una terapia antibiotica ma il quadro radiografico rimane immutato per cui decide di far effettuare una TC toracica; il giovane, mentre stava recandosi dal medico con l’esito dell’esame radiologico, accusa un malessere improvviso con cefalea e palpitazioni.
Arrivato in studio, riferisce il tutto a Cretinetti, addebitando l’accaduto a un calo di pressione (siamo a Luglio con 37 gradi) e a un “superlavoro sessuale”; inaspettatamente però il controllo pressorio rileva un valore di 190/100, l’azione cardiaca è ritmica ma tachicardica; Cretinetti prescrive una terapia con beta bloccanti e visiona la TC che conferma la presenza di un nodulo che contrae rapporti di contiguità con la pleura; dice al paziente di farsi rivedere dopo aver effettuato alcune analisi del sangue, e poi si deciderà il da farsi per tutti questi problemi.
Al medico non vedente, solo dopo aver visionato i risultati ematochimici, si apre uno scenario che, dopo ulteriori esami, lo fa arrivare finalmente a una diagnosi che spiega tutta l’evoluzione della storia complessiva del paziente.
Come al solito era tutta lì davanti al medico, ma il mancato collegamento tra anamnesi e gli episodi della storia clinica, solo apparentemente slegati tra loro, aveva impedito a Cretinetti di intraprendere la scorciatoia diagnostica.
Il paziente fu operato più volte, oggi è oramai 40 enne, purtroppo ha dovuto abbandonare la carriera di modello, è depresso, non si da pace “perché proprio a me doveva venire questa malattia”, la madre è morta di infarto per il dolore “di vedere quell’angelo di mio figlio ridotto così”.

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