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Cretinetti e il pel di carota |
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pag 1
Lei è una venticinquenne, classico “pel di carota”, bellissima, con trucco appariscente, hot pants fissi, sguardo civettuolo e ammiccante; camicette trasparenti con scollature profondissime; è nota per aver fatto perdere la testa a tutti i giovani del quartiere, uno dei quali, si tolse la vita per lei; spesso quando la si vede per strada si sente un “La Roscia, la Roscia!” e i presenti si fermano ad ammirarla. Un attempato pensionato, vedovo senza figli, con possibilità economiche illimitate, le consente un tenore di vita sfarzesco e non in linea con il suo lavoro di impiegata ministeriale. La vita, però, all’inizio era stata dura con lei perché la madre era stata abbandonata presto dal marito ed era morta, quando lei era bambina, per cause che la paziente ignora (parla vagamente di tumore, ma dice che sono notizie a lei riferite da amiche della genitrice), fu messa in un orfanotrofio per anni; tutti le dicono che la mamma era la sua fotocopia, non ha parenti. Cretinetti ha la ventura di averla come paziente, raramente si presenta e le uniche occasioni di incontro sono per alcuni sanguinamenti rettali che Cretinetti addebita, dopo aver fatto alcune domande, a una replezione emorroidaria a cui segue la solita terapia. Un giorno “La Roscia” torna da Cretinetti perché accusa un’astenia marcata, al medico pare di rilevare un pallore cutaneo ancora più intenso, in una pelle di per sé bianchissima, inoltre le mucose sono pallide; l’ipermenorrea, nota in anamnesi, si è accentuata. Le analisi confermano un’anemia sideropenica con emoglobina a 8 g, Cretinetti inizia senza indugio una terapia marziale con parziale giovamento; dopo qualche mese, però, la sindrome si ripresenta. Con molto imbarazzo, Cretinetti controlla la zona anale della paziente che mostra un plesso emorroidario congesto e sanguinante; le dice che l’unico sistema per impedire che questa anemia si ripresenti ciclicamente è fare una bella emorroidectomia ed assumere finalmente la pillola che la paziente ha sempre rifiutato paventando il rischio cancro. L’operazione viene eseguita, la pillola viene assunta e le cose vanno molto meglio, ma poi l’anemia si ripresenta; la “Roscia” si ripresenta in studio, è stranamente dimessa, senza trucco, molto pallida. Cretinetti la visita e nota un subittero sclerale che lo porta a consigliare una ecografia epatica, troppo tardi, la paziente morì pochi mesi dopo. *
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