Rossi: L'ascite riconosce come momenti patogenetici principali l'aumento della pressione nel circolo portale e la ritenzione abnorme di sodio. La terapia dell'ascite (spesso associata ad una sindrome edemigena più generale) prevede la riduzione drastica dell'apporto di sodio e il riposo a letto per molte ore (che può favorire la diuresi). Si usano inoltre i diuretici: spironolattone da solo o in associazione alla furosemide (anche a dosi elevate nei casi di ascite refrattaria). Bisogna ricordare che una terapia diuretica troppo drastica potrebbe rivelarsi più pericolosa della stessa ascite per cui va sempre ponderata. Il trattamento diuretico deve arrivare a una risoluzione dell'ascite in tempi accettabili (per esempio calo ponderale di circa 1 kg e mezzo alla settimana). Ovviamente in corso di terapia vanno monitorati elettroliti e funzionalità renale, oltre al controllo quotidiano della diuresi e del peso corporeo. Generalmente si usano 20-40 mg/die di furosemide e 100-200 mg di spironolattone. Una volta risoltasi la sindrome edemigena bisogna valutare se conviene mantenere una terapia diuretica a basso dosaggio: nel paziente compensato i diuretici si possono sospendere avendo l'avvertenza di controllare il peso corporeo e la comparsa di edemi.
Ressa: Purtroppo ho visto casi di ginecomastia importante con l'uso dello spironolattone uno dei quali fu addirittura operato in seguito a un liscio clamoroso di un collega che ne dimentico’ la causa iatrogenica.
Rossi: Può allora essere indicata l'amiloride (che però in Italia non si trova da sola ma associata ad un tiazidico) oppure il triampterene. La paracentesi è utile nell'ascite refrattaria...