Rossi: Uno studio recente effettuato su pazienti diabetici senza precedenti cardiovascolari ma con almeno un altro fattore di rischio associato ha dimostrato l'utilità della terapia con statine nel ridurre sia la morbidità cardiovascolare che la mortalità specifica; vi era un trend non significativo di riduzione anche della mortalità totale [18]. Già lo studio HPS [13] aveva dimostrato che i diabetici a rischio traggono beneficio dalle statine.
Ressa: Te lo avevo detto che il diabete è una brutta bestia!
Rossi: Su questo non ho dubbi. I dubbi invece derivano dal fatto che altri tre studi [11,12,57] hanno dato risultati diversi. Nello studio ASCOT-LLA i benefici delle statine non erano evidenti nella sottopopolazione dei diabetici e nelle donne, nello studio ALLHAT-LLT, in cui i diabetici rappresentavano il 35% dei soggetti arruolati, addirittura la statina non ha portato a risultati migliori della cosiddetta "usual care". Nello studio ASPEN la statina non ha ridotto gli eventi cardiovascolari nei diabetici sia in prevenzione primaria che secondaria. Il problema è che non sappiamo se i risultati trovati in alcuni studi, in cui erano arruolati diabetici a rischio elevato, siano trasferibili anche ai diabetici a rischio più basso, in cui forse le statine potrebbero essere meno utili. Proprio per questo secondo alcuni è ancora presto per consigliare le statine a tutti i diabetici [54].
Ressa: Le cose raramente sono bianche o nere, più spesso vi è una gradazione di grigio. Ma allora cosa facciamo nei diabetici?