|
|
|
|
|
|
|
|
|
Il rischio cardiovascolare |
|
|
pag 18
Rossi: Meta-analisi che hanno valutato l'efficacia della terapia ipolipemizzante nei diabetici versus i non diabetici [55,64] concludono che i benefici sono simili sia per la prevenzione primaria che secondaria. Tuttavia gli stessi autori ammettono che vi è ancora qualche controversia circa l'uso delle statine nei diabetici a basso rischio. Precedentemente un'altra meta-analisi (per oltre 90.000 pazienti) aveva concluso che le statine riducono gli eventi coronarici maggiori anche nei diabetici senza pregressa patologia vascolare [58]. Possiamo dire che la maggior parte dei pazienti diabetici dovrebbe essere trattata con un farmaco ipolipemizzante (preferibilmente una statina). Però in alcuni diabetici a basso rischio (pazienti senza precedenti cardiovascolari, senza evidenza di patologia aterosclerotica, senza altri fattori di rischio associati) la terapia forse produce benefici meno evidenti e in attesa di ulteriori dati possiamo considerare opzionale e demandato al giudizio clinico del medico la somministrazione di una statina. Di questo avviso sono anche i consulenti di Drug and Therapeutics Bulletin che consigliano una statina in prevenzione primaria per i diabetici > 40 anni con almeno un altro fattore di rischio associato oppure negli uomini > 50 anni; negli altri casi opportuno, prima di prescrivere una statina, effettuare il calcolo del rischio coronarico [59]. Comunque rimandiamo a quanto scritto altrove per un approfondimento: http://www.pillole.org/public/aspnuke/newsall.asp?id=3727.
Ressa: In generale, lasciando da parte i diabetici, in prevenzione primaria, che si fa?
Rossi: In prevenzione primaria la scelta è arbitraria perché teoricamente è sempre possibile ridurre il rischio a scapito di NNT sempre più elevati. Supponendo per esempio l'abbattimento del rischio ottenibile con una statina del 25%, se la somministriamo a pazienti con un rischio del 25% avremo un NNT di circa 17 (evito un evento ogni 17 trattati per 10 anni), se la somministriamo ad un paziente con un rischio del 10% avremo un NNT di circa 40 (evito un evento cardiovascolare in 10 anni ogni 40 pazienti trattati).
|
|
|
|
|
|
|
|
2004 - 2024 © Pillole.org Reg. T. di Roma 2/06 |
|
|
ore 09:49 | 1286409 accessi| utenti in linea:
46057
Realizzato con ASP-Nuke 2.0.5
|