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Il rischio cardiovascolare
Inserito il 13 febbraio 2006 alle 19:47:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Va bene, ma che vuol dire rischio cardiovascolare a 10 anni del 20%?

Rossi:
Bisogna anzitutto premettere che il calcolo del rischio si applica a soggetti di età compresa tra 35-40 anni e 70 anni che non hanno avuto eventi cardiovascolari (prevenzione primaria).
I soggetti che hanno già avuto un evento (infarto, ictus) o che soffrono di arteriopatia periferica manifesta hanno già un rischio elevato (> 30% a 10 anni)e quindi non abbisognano dell'uso delle carte (prevenzione secondaria).
Le carte del rischio non possono neppure essere applicate agli anziani (non ci sono studi) e per valori molto elevati di colesterolo.
E' evidente che un paziente con colesterolemia totale stabilmente oltre 300-320 mg/dL ha con ogni probabilità una forma familiare (vedi oltre) e quindi di per sè è a rischio elevato e va trattato senza applicare le carte.

Ressa:
Tutto chiaro, ma devi ancora rispondere alla mia domanda...

Rossi:
Per ritornare alla tua domanda, in soldoni, dire che un paziente ha un rischio cardiovascolare a 10 anni del 20% significa questo: che su 100 soggetti con quelle determinate caratteristiche (di età, sesso, pressione, ecc.) 20 andranno incontro ad un evento cardiovascolare nel giro di 10 anni.

Ressa:
D’accordo, ma possiamo dire quali pazienti, del campione esaminato, avranno quest’evento?

Rossi:
Ovviamente no, noi possiamo fare solo una stima di tipo "statistico" e non possiamo sapere se il paziente che abbiamo di fronte sarà fra quei 20 "sfortunati" o fra gli 80 baciati dalla dea bendata che saranno risparmiati.
Questo concetto deve esser ben chiaro per non correre il rischio di stupirsi se nella nostra pratica, ad un certo punto, ci troveremo davanti ad un paziente, a cui avevamo fatto la stima del rischio calcolandolo al 5% (quindi nella fascia definita a basso rischio), il quale va incontro ad un infarto o ad uno stroke. Dire che il suo rischio a 10 anni è del 5% vuol dire che su 100 "solo" 5 avranno un evento e quel nostro paziente, purtroppo, è uno di quei 5 sfortunati.
 
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