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Ipertensione - inquadramento diagnostico |
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pag 7
Ressa: Un punto poco considerato è la dimensione del bracciale. Negli obesi (diametro del braccio > 33 cm) l'uso dei bracciali standard forniti solitamente con gli apparecchi possono comportare una sovrastima dei valori pressori [5]. Il medico dovrebbe quindi dotarsi di un bracciale per obesi da tenere a portata di mano in caso di bisogno. Altri fattori che possono influire sulla pressione sono: il paziente che parla, la recente esposizione al freddo, l'assunzione di alcolici o l'aver fumato poco prima di misurare la pressione, l'ansia da attesa...
Stucchi: Anche il caffè poco prima della misurazione.
Rossi: Per tutti questi motivi e soprattutto perché l'ipertensione è una condizione che causa danni nel lungo periodo non si dovrebbe mai aver fretta nel dare ad un paziente l'etichetta di "iperteso"; è sempre consigliabile prevedere un adeguato follow-up con ripetute misurazione per alcune settimane.
Ressa: Domanda offensiva: ”I medici sono affidabili nel misurare la pressione?”
Rossi: Pare proprio che i valori di pressione riscontrati dai medici siano meno affidabili di quelli misurati dagli infermieri o dagli stessi pazienti. In uno studio [6] quasi 5000 anziani sono stati seguiti per oltre 3 anni con lo scopo di valutare il rischio cardiovascolare rispetto alla pressione automisurata a domicilio e misurata in ambulatorio dal medico. Per ogni aumento di 10 mmHg della PAS automisurata il rischio di evento cardiovascolare aumentava del 17,2% e per ogni aumento di 5 mmHg per la PAD automisurata il rischio aumentava dell'11,7%. Invece, per quanto riguarda la pressione misurata dal medico, per un aumento degli stessi valori, non si riscontrava alcun aumento del rischio cardiovascolare. Il successivo studio PAMELA (Pressioni Arteriose Monitorate e Loro Associazioni) non ha trovato differenze sostanziali nella predittività degli eventi tra i vari metodi di misurazione della pressione (misurazione convenzionale, Holter pressorio, automisurazione).
Ressa: Come al solito ci sono studi che vanno in direzioni opposte... Direi comunque che non è sbagliato fidarsi maggiormente delle automisurazioni riferite dal paziente (ovviamente dopo essersi assicurati della sua affidabilità e della bontà dell'apparecchio usato) sia per valutare la prognosi a distanza che l'efficacia della terapia (ed eventuali aggiustamenti).
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