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Ipertensione - la terapia |
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Ressa: Veniamo per ultimo a quelle europee...
Rossi: Le linee guida europee [7] affermano che tutti i farmaci antipertensivi hanno pari dignità perché i benefici della terapia dipendono non dal tipo di farmaco usato ma dalla riduzione della pressione. La scelta dei farmaci deve quindi basarsi sulle condizioni cliniche del paziente, sulle controindicazioni, sulla tolleranza e sul costo. Anche queste linee guida prevedono delle indicazioni elettive per ogni classe di antipertensivi.
Ressa: Immagino non ci sia molta differenza rispetto a quanto dicono gli americani.
Rossi: In effetti le diversità non sono eclatanti: i diuretici tiazidici sono consigliati quando vi sia uno scompenso cardiaco, negli anziani, soprattuuto se vi è ipertensione sistolica isolata; la furosemide è consigliata in caso di insufficienza renale e scompenso cardiaco; lo spironolattone nello scompenso e nel post-infarto; i betabloccanti nella cardiopatia ischemica, nello scompenso, in gravidanza o in caso di tachiaritmie; i calcioantagonisti diidropirdinici negli anziani, nella ipertensione sistolica isolata, nell’angina, in gravidanza, quelli non diidropiridinici nell’angina, nelle arteriopatie, nelle aritmie sopraventricolari; gli aceinibitori nello scompenso cardiaco, nel post-infarto, nelle nefropatie diabetiche e non diabetiche; gli antagonisti del recettore dell’angiotensina hanno indicazioni simili agli aceinibitori e inolte sono consigliati se questi provocano tosse; gli alfabloccanti nella ipertrofia prostatica.
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