Rossi: La terapia si avvale di farmaci che combattono il dolore anginoso e di farmaci atti a ridurre il rischio di nuovi eventi (prevenzione secondaria). I farmaci antianginosi per eccellenza sono i nitrati. Vengono usati per via sub-linguale al bisogno in caso di comparsa di angina e per os o per via transdermica come mantenimento. Quelli sublinguali (o per spray) vengono usati al bisogno quando compare il dolore o come prevenzione prima di compiere determinati sforzi (un po' come fa l'asmatico con il salbutamolo). I nitrati orali a rilascio controllato vengono somministrati due volte al giorno a distanza di 7 ore uno dall’altro, mentre le formulazioni transdermiche si applicano al mattino e si tolgono la notte per evitare il fenomeno della tolleranza (ore 8 à 22). Se il dolore non è controllato si può aumentare il dosaggio (ma spesso compaiono effetti collaterali, soprattutto cefalea) oppure aggiungere un secondo farmaco (un betabloccante oppure un calcioantagonista non diidropiridinico). Se il paziente non tollera i nitrati si può usare un betabloccante (che tra l'altro va benissimo anche come farmaco da usare per la prevenzione secondaria nel post-infarto) o un calcioantagonista diidropiridinico. Alcune situazioni possono aggravare o causare l'angor: una ipertensione incontrollata, un'anemia, un ipertiroidismo, una stenosi aortica. Nei casi in cui non sia presente angina residua e l'ECG da sforzo sia negativo si può prendere in considerazione la possibilità di sospendere la terapia di mantenimento con i nitrati, cosa che andrà valutata insieme al paziente e al cardiologo.