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Cardiopatia ischemica |
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Rossi: Il secondo caso riguarda un uomo di 71 anni che arriva in ambulatorio in bicicletta affermando che da 2 giorni è comparso un dolore strano, più che dolore è un senso di fastidio, all'epigastrio e in zona retrosternale. Anche in questo caso la visita è del tutto negativa, ma so che il paziente presenta un leggero diabete e si accende la lampadina di allarme. Subito ECG: onda di necrosi che va da V1 a V5, tipica di un IMA antero-settale. Anche qui la conoscenza del paziente ha permesso la diagnosi. Ricovero immediato col paziente che si preoccupava che non gli portassero via la bicicletta.
Ressa: E’ il cervello del medico che conta. Ci sono, poi ,le classificazioni dell’angina.
Rossi: L'angina, a seconda delle caratteristiche del dolore, della durata e della tipologia del paziente colpito viene suddivisa in: 1.angina stabile cronica da sforzo 2.angina instabile Un paziente noto per essere un ischemico, che lamenta un dolore toracico insorgente dopo lo sforzo o altri fattori scatenanti e che recede con il riposo, che ha una durata in genere di minuti, che data da tempo e che ha sempre le stesse caratteristiche presenta il quadro dell'angina cronica stabile da sforzo. In questi casi non è necessario ricoverare il paziente che di solito è già in terapia, può essere sufficiente ottimizzare il trattamento e programmare un controllo cardiologico. Un paziente che invece riferisce per la prima volta un dolore toracico con caratteristiche sospette, potrebbe avere un'angina instabile o peggio un infarto miocardico. Anche il peggioramento o il cambiamento dei caratteri di un'angina cronica stabile configura il quadro dell'angina instabile (per esempio comparsa a riposo, episodi più frequenti e prolungati, scomparsa della sensibilità ai nitrati). Si definisce quindi instabile un'angina comparsa di recente oppure un peggioramento di un'angina cronica stabile. Nell'angina instabile vi è un elevato rischio di evoluzione verso l'infarto miocardico entro alcuni mesi per cui il paziente va prontamento inviato in PS per eseguire gli accertamenti del caso ed eventualmente ospedalizzato per il cosiddetto "raffreddamento dell'angina".
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