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Terapia anticoagulante orale |
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Rossi: Tra l'altro vi è anche un problema di costo non indifferente. Comunque secondo uno studio [22] l'automonitoraggio domiciliare dell'INR ridurrebbe la mortalità e gli eventi avversi della sovra o sotto coagulazione, però è necessario selezionare bene i pazienti e istruirli a dovere.
Ressa: Qualcuno si pone pure il problema di chi debba seguire i pazienti in TAO.
Rossi: Alcuni pazienti preferiscono rivolgersi direttamente ai cosiddetti "points of care" (di solito si tratta di un medico del laboratorio che esegue l'analisi) perché, insieme con il risultato, riceve eventuali istruzioni sulla terapia. Vi è però il rischio di non conoscenza, da parte del medico del centro, di patologie e farmaci assunti. In questi casi è necessario che il curante avvisi sempre il centro dell'assunzione di nuovi farmaci e della comparsa di nuove patologie.
Ressa: Seguo tutti i miei scoagulati personalmente, salvo pochissimi, che per motivi a me oscuri, vanno ai centri. Mai disperdere le competenze, con un po' di buona volontà le cose si fanno da soli.
Rossi: Basta prevedere la possibilità di essere facilmente raggiunti telefonicamente. Personalmente ho istruito i miei pazienti a chiamare in una fascia oraria prestabilita (dalle 12.00 alle 13.00) non appena ricevuto telefonicamente il risultato dell'esame (di solito dalle 11.30 alle 12.00). Se il paziente è affidabile gli lascio in parte l'autogestione della TAO, con l'avvertenza di chiamarmi in caso il valore fosse al di sopra o al di sotto del range desiderato.
Ressa: Anch’io mi regolo così.
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