Ressa: Quali sono gli errori da evitare nella gestione dello scompenso cardiaco?
Rossi: Alcuni degli errori più comuni sono: ·non limitare l'assunzione di sale ·prescrivere eccessivo riposo a letto (esclusi ovviamente i casi avanzati) ·non monitorare costantemente il peso e la diuresi per evidenziare precocemente segni di ritenzione idrica (io di solito incarico un familiare che provvederà ad annotare ogni giorni i valori riscontrati con l'obbligo di avvisarmi se compare un aumento del peso o una riduzione della diuresi) ·tollerare valori pressori troppo elevati ·usare acenibitori e betabloccanti a dosaggi troppo bassi ·non aumentare la dose dei diuretici se ritenzione idrica importante ·associare farmaci ad effetto inotropo negativo (betabloccanti e verapamil) ·non monitorare costantemente elettroliti e funzione renale.
Ressa: Quali sono i fattori che possono aggravare o scatenare uno scompenso in pazienti in equilibrio precario?
Rossi: Bisogna sempre escludere un'anemia, un ipertiroidismo, un abuso di FANS. Anche infezioni sistemiche, polmoniti, aritmie possono fungere da fattori scatenanti. Da non dimenticare infine che un infarto miocardico o un' embolia polmonare possono precipitare uno scompenso acuto.