Rossi: Il paziente va subito ospedalizzato e il comportamento da tenere è quello suggerito a proposito del dolore toracico in cui si sospetta un IMA: chiamare subito l'ambulanza richiedendo che a bordo vi sia un medico, somministrare nitrati sub-linguali e furosemide 2-3 fiale EV. I testi consigliano anche morfina (che però raramente il medico ha in borsa e che è controindicata se non si è sicuri della origine cardiaca), digossina (se la frequenza ventricolare è alta) ed eventualmente aminofillina se vi è un accentuato broncospasmo (da fare per via venosa molto lenta diluendo la soluzione con il sangue del paziente). Direi però che queste ultime misure sono da attuarsi se si prevede che l'arrivo dell'ambulanza tardi molto (per esempio zone disagiate) e solo nei casi gravissimi. Infatti sia la digossina che l'aminofillina possono provocare aritmie cardiache. Un'altra misura da prendere è il cosiddetto salasso bianco (si mettono tre lacci emostatici che vanno cambiati a rotazione alla radice di tre arti).
Ressa: Nel caso la crisi dispnoica fosse già passata al nostro arrivo è davvero necessario ricoverare?
Rossi: A mio avviso è comunque utile inviare il paziente in PS per accertamenti cardiologici ed eventuale ricovero (non va dimenticato infatti che la causa della dispnea potrebbe essere stata un infarto oppure un'embolia polmonare che potrebbe ripetersi).