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Scompenso cardiaco |
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Ressa: Veniamo alla diagnosi.
Rossi: La diagnosi clinica di scompenso può presentare diverse difficoltà perché i sintomi della sindrome possono essere aspecifici (astenia, facile stancabilità, confusione mentale negli anziani) e anche quelli ritenuti più suggestivi (come la dispnea e gli edemi) potrebbero essere dovuti ad altre cause. La dispnea da sforzo o a riposo, l'ortopnea, la dispnea e la tosse notturna possono essere attribuite a cause polmonari se il paziente ha anche un'asma o più frequentemente una BPCO.
Ressa: Di solito la raccolta dell'anamnesi dovrebbe aiutare perché i pazienti broncopatici cronici hanno alle spalle una lunga storia di tosse produttiva e poi, comunque, l’ortopnea è da ritenersi di origine cardiaca fino a prova contraria.
Rossi: Anche negli obesi talora si tende ad attribuire l'astenia e la dispnea all'eccesso ponderale. I segni dovuti alla ritenzione idrica come gli edemi alle gambe e ai piedi possono essere interpretati come segni di insufficienza venosa o da farmaci (calcioantagonisti diidropiridinici) mentre oliguria e nicturia qualche volta, negli uomini, vengono attribuite ad ipertrofia prostatica. Altri sintomi dello scompenso sono: tachicardia e cardiopalmo, dimagramento, disturbi addominali. La presenza di dolori toracici dovrebbe far pensare ad una possibile angina mentre la comparsa di scompenso acuto può essere dovuta ad un infarto che non raramente negli anziani non provoca dolore.
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