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Tromboembolismo venoso
Inserito il 18 febbraio 2006 alle 15:52:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
La gravità clinica dell'EP varia da forme massive con instabilità emodinamica ed ipossiemia a forme che decorrono in modo asintomatico o quasi. E' stato dimostrato che nel 50% dei casi di TVP sono presenti segni scintigrafici di EP asintomatica [5]. Non si conosce la reale importanza delle EP clinicamente silenti ma si pensa che in alcuni casi esse possano provocare quadri tardivi di ipertensione polmonare o insufficienza respiratoria restrittiva.
La diagnosi di EP può essere sospettata se l'ecocardiogramma mostra una dilatazione delle sezioni destre nelle forme più gravi ma per essere confermata necessita della scintigrafia polmonare o dell'angiografia. Ultimamente sono entrati nell'uso comune la TAC spirale e la risonanza magnetica.

Caso personale:
Un giovane di 28 anni, non mio paziente, mi chiama a domicilio perché da una settimana presenta febbre, dolore toracico e difficoltà di respiro. Il suo medico curante l'aveva all'inizio trattato con terapia sintomatica pensando ad una virosi respiratoria; non vedendo alcun beneficio il ragazzo era andato in PS dove gli avevano fatto una radiografia del torace documentando delle chiazzette sfumate ad una base polmonare. La diagnosi automatica è di broncopolmonite con conseguente prescrizione di chinolonico, terapia avvalorata dal medico curante. Quando entro nella stanza vedo che il paziente è molto sudato, sofferente, anche se ora sfebbrato, gli atti respiratori sono frequenti ma superficiali. Mi riferisce che, a causa della mancanza di respiro, riesce a fatica a coprire la distanza che separa la camera da letto dal bagno. Visito il paziente ma non riscontro nulla di patologico a parte una tachicardia sui 120 bpm, la pressione è normale.
Sto per consigliare di continuare con la terapia prescritta dal PS, ma il quadro non mi convince, soprattutto non mi convince l'aspetto molto sofferente e quella impossibilità di coprire pochi metri per la mancanza di fiato. A pensarci non ho mai visto una broncopolmonite così.
Decido di approfondire l'anamnesi e chiedo di cosa abbia sofferto in passato. La madre mi riferisce che è sempre stato bene salvo verso i 20 anni quando ha avuto una "flebite" ad una gamba curata dal medico precedente (non quello attuale) con terapia imprecisata per una decina di giorni. Chiedo se avesse a suo tempo eseguito un ecodoppler o se avesse fatto una terapia anticoagulante. La risposta è negativa. Scatta subito il ricovero che conferma il sospetto di embolia polmonare grave.

Ressa:
Probabilmente aveva qualche difetto genetico della coagulazione, tipo carenza di proteina C o S anticoagulanti. Per me gli hai salvato la pellaccia!
 
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