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Il paziente anziano |
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Ressa: Puoi fare qualche esempio?
Rossi: Ne citerò alcuni che sono di riscontro comune: per esempio una polmonite può manifestarsi con scarsa febbre e tosse ma piuttosto con alterazioni del sensorio; altrettanto può dirsi per altre malattie infettive come la pielonefrite. Un deficit cognitivo potrebbe essere l'espressione di un ipotiroidismo misconosciuto, di un'anemia da carenza di folati o B12, di una depressione. Un infarto miocardico o un addome acuto possono avvenire con una sintomatologia dolorosa sfumata o assente. Mi ricordo di una 85 enne con infarto miocardico acuto che mi chiamò a domicilio perché accusava un’improvvisa stanchezza e non se la sentiva di venire in studio, mi disse di andar pure con calma, appena avessi un attimo di tempo. Quando mi recai a visitarla la trovai distesa sul letto, si alzava con una certa fatica ma non lamentava assolutamente dolore toracico o irradiato al collo o agli arti. L'unico dato che mi insospettì fu il riscontro di una pressione bassa per i suoi valori abituali, tanto che predisposi subito per il ricovero. La diagnosi comunque può rivelarsi difficile perché i sintomi possono essere del tutto aspecifici o ascritti per esempio alla terapia farmacologica o all'invecchiamento stesso.
Ressa: Hai toccato un aspetto molto importante della medicina geriatrica, la terapia, o meglio la politerapia, farmacologica, non raramente fonte di effetti collaterali, intolleranza, interazioni.
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