Ressa: Secondo me, il problema è, a questo punto, cosa consigliare alle pazienti.
Rossi: Sarebbe preferibile poter fornire alle donne una raccomandazione semplice del tipo “si” o “no”, ma la decisione se screenare o meno per il cancro della mammella non è semplice. Le prove mostrano un certo beneficio, ma l’età in cui questo beneficio supera i pericoli dello screening è ancora materia che divide gli esperti o almeno alcuni di essi. Il beneficio per la singola donna è probabilmente modesto ma potrebbe aumentare per le donne in cui il tumore viene scoperto precocemente permettendo così, per esempio, un intervento meno mutilante. Nello stesso tempo i pericoli di avere dei falsi positivi e di sottoporre le donne a procedure invasive e terapie inutili è sostanziale. Solo la paziente potrà dare importanza all’uno o all'altro di questi aspetti: alcune donne saranno del parere che la possibilità di ridurre la morte da cancro mammario giustifica i pericoli dello screening, altre potranno pensare che sia preferibile ritardare la mammografia a un’età più avanzata o addirittura non sottoporsi allo screening. Quello che importa è che la scelta sia consapevole. In conclusione i medici dovrebbero discutere con le donne circa i potenziali benefici e i potenziali rischi, la probabilità di entrambi e le limitazioni del test ed arrivare ad una decisione informata e condivisa.