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Lo screening del cancro prostatico
Inserito il 19 febbraio 2006 alle 12:36:00 da R.Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
cambia
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Ressa:
D’accordo, però passando dai massimi sistemi alla pratica quotidiana le cose cambiano molto.

Rossi:
Giusto, non bisogna infatti dimenticare che in una percentuale di casi, seppur bassa, in cui il tumore è evolutivo, la diagnosi precoce potrebbe permettere la guarigione.
Il medico si viene così a trovare tra due imperativi etici: da una parte quello di evitare screening di utilità non provata e potenzialmente pericolosi e dall'altra quello di prendersi cura del singolo paziente che potrebbe andar incontro, in futuro, ad un cancro prostatico aggressivo. Come conciliare queste due istanze, apparentemente tra loro in contraddizione?
E' accettabile la proposta fatta dall'American Cancer Society, che consiglia di discutere con il paziente i vantaggi potenziali e i rischi dello screening, così da favorire una scelta informata. Inoltre è utile non negare la prescrizione del PSA ad un paziente che lo richieda, onde evitare eventuali problemi etici e legali nel caso dovesse svilupparsi un cancro prostatico.

Ressa:
Cosa dire al paziente che chiede di effettuare il test del PSA?

Rossi
Le seguenti informazioni dovrebbero permettere al paziente una scelta consapevole:
1) potenzialmente lo screening potrebbe portare alla diagnosi precoce di tumori aggressivi, con possibilità di terapia curativa, prevenzione delle metastasi e riduzione della mortalità (ma questi benefici non sono stati ancora dimostrati)
2) il test con il PSA è gravato sia da falsi positivi sia da falsi negativi; questo comporta da una parte la necessità di accertamenti (anche invasivi) inutili e dall'altra una falsa rassicurazione
3) se si rendesse necessaria una biopsia trans-rettale della prostata, questa potrebbe comportare una certa morbidità (emorragie, infezioni) ed essere inutile in un'alta percentuale di casi
4) se si diagnostica un cancro iniziale non è ben chiaro come trattarlo; il trattamento potrebbe inoltre produrre effetti collaterali non controbilanciati da un aumento della sopravvivenza
5) lo screening potrebbe portare a sovrattrattamento di tumori che non sarebbero mai diventati clinicamente manifesti.

 
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