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Il problema delle metastasi e il follow up
Inserito il 19 febbraio 2006 alle 12:45:00 da M.Grassi-G.Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Ma campavano di più queste pazienti?

Grassi: Purtroppo, a questa anticipazione non corrispondeva una significativa diminuzione della mortalità a cinque anni.

Rossi:
Un follow-up a 10 anni ha confermato questi dati e dimostrato che l'impatto della strategia intensiva sulla sopravvivenza è nullo (Palli et al. Intensive vs clinical follow-up after treatment of primary brest cancer: 10 year update of a randomized trial. JAMA 1999;281:1586.)

Grassi:
Vi sono anche altre prove a sfavore della ripetizione regolare di indagini diagnostiche come la tomografia computerizzata pelvica (Drotman 2001) e il dosaggio dei marker tumorali CEA, Ca 15-3 e Ca 27-29: questi ultimi non sono raccomandati né per lo screening né per diagnosi, stadiazione e follow up della neoplasia mammaria.
La validità dei comuni test biochimici è in dubbio, anche se la fosfatasi alcalina è in grado di predire con una discreta sensibilità l’insorgenza di metastasi ossee o epatiche (Crivellari 1995).

Ressa:
Quello che mi dici contrasta fortemente con quello che vediamo nella pratica quotidiana con montagne di esami segnati su fogli prestampati con tante crocettine di evidenziazione.


 
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