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La cura del paziente neoplastico |
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Ressa: Quali consigli alimentari fornire allo stomizzato?
Rossi: Nelle colostomie non sono necessarie avvertenze particolari. Si può consigliare comunque di evitare alimenti che potrebbero provocare diarrea come il latte, le prugne, le bevande gassate o molto fredde, quelli che producono gas (fagioli, piselli, lenticchie, cipolle, panna, uova, ecc.) e ridurre quelli che possono aumentare la massa fecale (ortaggi come i cavoli e il sedano, i cibi integrali, i legumi e la frutta secca). Nelle ileostomie invece il problema è diverso perché si devono evitare alimenti che accelerano il transito intestinale (verdure, latte, bevande gassate, cibi grassi e fritti). Inoltre nel colon si svolge un importante processo di assorbimento idro-elettrolitico, nella ileostomia pertanto si possono verificare perdite, soprattutto nelle prime settimane dall'intervento. Si deve prevedere quindi un adeguato apporto di acqua e sali minerali.
Ressa: Quali sono le complicazioni delle stomie digestive?
Rossi: Al medico curante interessano le complicazioni tardive, che si verificano dopo la dimissione Ricordo le stenosi cutanee attorno allo stoma (che di solito sono dovute ad una apertura cutanea troppo piccola, talora possono essere trattate con dilatazione manuale ma spesso necessitano di un reintervento), i prolassi, dovuti ad un’apertura troppo larga, che possono riguardare la sola mucosa o tutta l'ansa intestinale (la soluzione è un nuovo intervento), le erniazioni (che possono essere ben sopportate ma talora richiedono l'intervento), le emorragie mucose (che si possono controllare con metodi semplici come la compressione con una garza e l'applicazione di ghiaccio e che sono dovute spesso ai piccoli traumi causati dal tipo di sacca per cui basta usarne una diversa).
Ressa: Vi sono anche complicazioni a carico della cute?
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