Ressa: Se però siamo convinti che la chemioterapia e la radioterapia possano essere utili dobbiamo prepararci a conoscere e a trattare gli eventuali effetti collaterali... Partiamo dalla radioterapia (RT).
Rossi: Prima di parlare degli effetti collaterali della RT direi che è opportuno dare alcune informazioni generali che spesso i nostri pazienti ci chiedono. Anzitutto il malato dovrà essere sottoposto ad una visita iniziale da parte dello specialista e poi ad indagini radiologiche (per esempio una TAC) che permettono di meglio individuare e "centrare" la zona da trattare. In seguito possono iniziare le sedute, che durano mediamente sui 30 minuti o anche meno. Generalmente si eseguono alcune sedute a settimana ed il ciclo può durare alcune settimane o un paio di mesi. Esistono tuttavia vari protocolli con dosi somministrate, numero di sedute e durate diverse: starà al radioterapista consigliare lo schema ritenuto migliore per ogni paziente.
Ressa: Penso sia importante informare che alcune volte l'effetto della radioterapia (per esempio sul dolore) non è immediato, ma può richiedere del tempo e talora l'effetto completo si ha solo dopo che è stato completato il ciclo. Passiamo agli effetti collaterali della RT.
Rossi: Uno degli effetti più evidenti è la dermatite, che oggi per la verità si vede meno grazie all'uso di apparecchiature più moderne. Le ustioni gravi sono rare. Bisogna consigliare di non esporre le parti irradiate al sole o al freddo, qualche volte è utile l'utilizzo di un cortisonico topico. Le zone irradiate possono andar incontro anche a perdita dei peli e a depigmentazione cutanea; generalmente i peli o i capelli ricrescono ma possono essere necessari vari mesi. Può aversi una polmonite da raggi con tosse, dispnea, febbre, leucocitosi e infiltrati radiologici; di solito risponde agli steroidi. Altri effetti collaterali molto disturbanti sono quelli gastrointestinali. Ovviamente cambiano a seconda della zona irradiata. Nella irradiazione del torace si può avere una esofagite ed un reflusso G-E con disfagia e pirosi. In questi casi ci si può giovare di antiacidi e antisecretivi (H2 bloccanti o PPI).