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La gestione del paziente terminale |
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pag 13
c. Levosulpiride: anche se spesso considerata un procinetico, è una benzamide sostituita derivata dalla Sulpiride. Agisce sul vomito e sul tono dell’umore generalmente ad un dosaggio compreso tra 25 – 50 mg. tre volte al giorno, preferibilmente prima dei pasti principali.
Benzodiazepine Utili nell’insonnia e negli stati di agitazione possiedono anche un’azione miorilassante; il capostipite è il Diazepam ed il Clonazepam è già stato ricordato. Per chi vuole acquisire la necessaria esperienza, è talora utilissimo il Midazolam, che può interrompere in brevissimo tempo gravi stati di agitazione terminale, singhiozzo intrattabile e dolore stravolgente. Molto utilizzato dai Gastroenterologi nella preparazione agli esami endoscopici per la brevissima emivita, può essere fornito dalle Farmacie Ospedaliere per i pazienti in ADI. Si usa generalmente al dosaggio iniziale di 2.5 mg. s.c. aumentabile in linea di massima fino a 30 mg.; in casi rarissimi possono essere somministrati 60 mg./die.
Miorilissanti Il farmaco più noto ed utilizzato nelle contratture muscolari dolorose è il Baclofene, dotato di importanti effetti avversi anticolinergici. Iniziando con 5 mg. 3 volte al dì, può essere aumentato gradualmente fino a 30 – 75 mg. al giorno.
Antispastici La Butilscopolamina è il farmaco di riferimento; si possono somministrare in casi eccezionali, come l’occlusione intestinale terminale in operabile, sei fiale al dì. E’ utilissimo nella risoluzione del rantolo terminale, sintomo angosciante per chi assiste il Paziente; valida alternativa può essere sia per efficacia che per comodità di somministrazione il cerottino transdermico di Scopolamina.
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