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La gestione del paziente terminale
Inserito il 19 febbraio 2006 alle 13:00:00 da A.Dalla Via. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Occorre avere molto attenzione a somministrare ossigeno ai pazienti ipercapnici di base.
b. Scompenso cardiaco: la terapia è ovviamente rivolta alla risoluzione dei meccanismi fisiopatologici. Nel malato terminale può avere un ruolo importante il sovraccarico di liquidi, che trae giovamento dalla terapia con i diuretici dell’ansa; in caso d’insensibilità del tubulo, si può somministrare il Metolazone (Zaroxolyn, 5 mg. alle ore 14 p.o.), che ripristina l’azione della furosemide.
c. Ostruzione della vena cava superiore: evenienza gravissima, sono indicate alte dosi di cortisonici e Radioterapia.
d. Stridor: può rispondere ai cortisonici; in caso d’inefficacia richiedere una consulenza ORL e Radioterapia.
e. Pneumotorace: indicato il ricovero per il drenaggio dello stesso.
f. Embolia polmonare: eparine a basse dosi, morfina ed ossigenoterapia.
g. Panico: benzodiazepine, rapidissima l’azione del Midazolam.

Ressa:
Non abbiamo parlato della radioterapia (RT) palliativa

Dalla Via:
Lo scopo della RT palliativa nei tumori incurabili è migliorare la qualità della vita residua; in Italia si ritiene che il 30% dei trattamenti radioterapici sia effettuato a scopo palliativo.
Le indicazioni, prevalentemente a scopo antalgico, sono:
a. Lesioni ossee; in questi casi può rivestire carattere d’urgenza.
b. Lesioni midollari e della Cauda Equina
c. Metastasi della base cranica
d. Lesioni del plesso celiaco
e. Sindrome mediastinica
f. Dolore pelvico e rettale
g. Infiltrazione dei tessuti molli


 
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