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Viaggi e salute |
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pag 10
Rossi: Per quanto riguarda le epatiti rimando al relativo capitolo. Il tifo può esordire come una banale forma influenzale, ma in seguito compaiono dolori addominali, diarrea semiliquida (cosiddetta “a purea di piselli”) e, in un paziente su 3, un esantema rubeolico all'addome e al torace. Nelle forme gravi ci possono essere uno stato stuporoso, subittero, emorragia o perforazione intestinali.
Ressa: E, caratteristicamente, una bradicardia relativa rispetto al grado della febbre.
Rossi: In assenza di terapia portava all'exitus nel 10% dei casi circa. La diagnosi si fa con la coprocoltura (bisogna però tener conto che all'inizio è positiva solo nel 15% dei casi, in seguito, dopo circa 3 settimane, la percentuale di positività passa a circa il 30-35%) e con la reazione di Widal (positiva nel 90% dei casi dopo 8-10 giorni). L'antibotico di scelta è la ciprofloxacina da usare a 500 mgx2/die per circa 10 giorni; associare steroide IV se è presente lo stato stuporoso.
Ressa: Ricorderei anche la brucellosi che si acquisisce con il contatto diretto con feci o urine di animali infetti (bovini, ovini, caprini, suini) oppure con l'ingestione di latte o latticini di animali infetti; è caratterizzata da febbre ad andamento ondulante che dura settimane, alternata a periodi di remissione; spesso guarisce spontaneamente in alcuni mesi. La diagnosi si basa sull'emocoltura e sulla reazione di Wright. Spiccata è di solito la splenomegalia, come in quella mia paziente recatasi in Amazzonia con sacco a pelo.
Rossi: Mai vista in quasi trent'anni di professione...
Ressa: Veniamo invece al paziente che dopo un viaggio ci richieda una visita per diarrea.
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