L'attività fisica come mezzo di prevenzione cardiovascolare
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Rossi: Molti pazienti mi dicono di non poter attuare l'attività fisica abituale quando sono in viaggio o in vacanza
Bolognesi: Nella nostra società, un programma di allenamento deve includere attività da svolgere sia nei viaggi di lavoro che in vacanza. Ma in entrambi i casi, spesso, si improvvisa per mancanza di luoghi adatti all’esercizio fisico. Ad esempio un “walk-jogger” (chi fa corsa leggera) dovrebbe portare con sé scarpe adatte e trovare un luogo sicuro dove camminare o correre e dove poter svolgere l’usuale livello di attività. Molti hotel o alberghi hanno palestre con tapis-roulant, cyclette, pesi che permettono al turista e a tutti coloro che sono fuori dalla loro routine, di mantenere un adeguato esercizio fisico.
Rossi: Ti faccio una domanda provocatoria: è possibile misurare l'attività fisica da fare?
Bolognesi: È bene misurare l’attività fisica in tempo totale o in kilocalorie per settimana. Questa può essere suddivisa in varie combinazioni come 10-15 minuti al mattino e al pomeriggio e/o pomeriggio/sera. Molte persone possono allungare i tempi, o accorciarli. Come decresce l’intensità così deve aumentare la frequenza e la durata e viceversa. Il “dosaggio” o la spesa totale di calorie per settimana deve essere individualizzato.
Rossi: E quando uno si ammala?
Bolognesi: Individui con sintomi influenzali o con malattie respiratorie dovrebbero decrescere o sospendere gli esercizi finché sono a letto. Se l’allettamento supera le 2-3 settimane, l’attività dovrebbe essere limitata a un basso livello per compensare la perdita di allenamento.