Le sulfoniluree agiscono prevalentemente aumentando la secrezione di insulina da parte delle betacellule (perché funzionino è quindi necessaria l'integrità almeno parziale di quest'ultime). Vanno assunte circa mezz'ora prima del pasto e sono di utilizzo preferenziale nel diabetico non obeso. Presentano un tasso di fallimento di circa il 5-10% all'anno. Le più usate sono le sulfoniluree di seconda generazione, che differiscono tra loro per dosi e durata d'azione ma hanno un'efficacia sostanzialmente equivalente. Devono essere usate con cautela negli anziani e nelle insufficienze renali ed epatiche in quanto il loro accumulo può provocare crisi ipoglicemiche.
Ressa: E negli allergici ai sulfamidici, anche se ultimamente ho letto che non è più vera questa controindicazione assoluta.
Rossi: Le biguanidi (praticamente la metformina) agiscono riducendo la produzione epatica di glucosio e aumentandone l'utilizzazione periferica. La metformina è di prima scelta nel diabetico obeso e non deve essere usata per valori di creatinina > 1,5 (1,4 nelle donne), nello scompenso cardiaco, nell'insufficienza epatica e durante chirurgia maggiore per il rischio di acidosi lattica. Per il MMG è utile sapere che essa dovrebbe essere sospesa nel giorno in cui il paziente dovesse eseguire un esame radiologico contrastografico e dovrebbe essere ripresa dopo 48 ore (previa valutazione della funzionalità renale). La metformina è l'unico farmaco antidiabetico che ha dimostrato di ridurre la mortalità [49].