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Diabete |
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Ressa: Dunque se abbiamo un diabetico obeso inziamo con metformina e se invece il peso corporeo è normale è preferibile una sulfanilurea...
Rossi: Si, però ultimamente le linee guida sono cambiate [39], in considerazione del fatto che la metformina agisce anche nei diabetici non obesi [40] ed è l'unico farmaco, finora, ad aver ridotto la mortalità. Il primo step quindi è di usare, in associazione ai cambiamenti dello stile di vita, la metformina in qualsiasi paziente. In caso di mancato controllo si consiglia di associare una sulfanilurea oppure insulina oppure un glitazone. Farmaci di terza linea sono l'acarbosio, l'exenatide, le glinidi (repaglinide, nateglinide). Ma anche queste linee guida sono state riviste, dopo la pubblicazione di alcune meta-analisi sul possibile rischio di ischemia cardiaca associato al rosiglitazone, peraltro a loro volta contestate: ora si consiglia di usare questi farmaci con attenzione [41].
Ressa: Come funziona l'acarbosio?
Rossi: L'acarbose agisce riducendo l'assorbimento del glucosio nell'intestino tenue. Si somministra durante i pasti principali ed è indicato nel caso di picchi iperglicemici post-prandiali. Il suo uso è limitato da effetti collaterali molto frequenti, soprattutto di tipo gastrointestinale. In uno studio [10] l'acarbosio ha dimostrato di ridurre, rispetto al placebo, la comparsa di nuovi eventi cardiovascolari e del 64% il rischio di infarto.
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